L’ipoacusia è una patologia più diffusa di quanto si pensi, sottovalutata sia a livello sociale sia da chi ne è colpito.
Chi soffre di questo disturbo, infatti, tende a trascurarlo, far finta di nulla e quindi a non sottoporsi a visite di controllo dell’udito.
La scarsa attenzione al tema dell’ipoacusia si accompagna anche ad una bassa conoscenza dei rimedi, una scarsa fiducia negli apparecchi acustici e, più in generale, ad un atteggiamento di rassegnazione.
I grandi passi in avanti che la medicina ha fatto nel trattamento di questo deficit, sono, purtroppo, ancora poco conosciuti.
Così i pregiudizi sulla sordità rimangono. Tra questi l’idea che, oltre agli apparecchi acustici, che comunque rimangono l’ausilio più usato ed affidabile per alcune tipologie di calo uditivo, non esistano altri modi per ridurla o guarirla.
Incidenza dell’ipoacusia in relazione all’età
In realtà, l’ipoacusia colpisce una percentuale rilevante della popolazione e riguarda tutte le fasce d’età.
Secondo il Censis, in termini epidemiologici la prevalenza dei problemi uditivi in Italia è stimata essere pari al 12% della popolazione, ovvero circa 7 milioni di persone.
In Sardegna invece la percentuale risulta essere leggermente inferiore, intorno al 10%, forse a causa del basso tasso di industrializzazione e di relativa esposizione al rumore.
Il tasso di diffusione dell’ipoacusia varia molto tra le varie fasce di età e aumenta significativamente con l’invecchiamento:
- minore o uguale al 10% nella fascia d’età 13- 45 anni,
- 25% nella fascia dai 61 agli 80 anni,
- fino al 50% tra gli over 80.
Come abbiamo visto, ogni fascia d’età ha le sue patologie uditive.
Nelle donne, specialmente dopo la gravidanza e l’allattamento, si può avere sordità dovuta ad otosclerosi che può essere risolta soltanto con un intervento chirurgico.
Nei bambini le cause dell’ipoacusia possono essere principalmente:
- otiti,
- farmaci ototossici,
- difetti genetici o
- alcuni virus.
Se il bambino non individua correttamente i suoni, non progredisce nel linguaggio ed appare stanco o assente è consigliato fare subito una visita audiologica.
Il neurinoma, un tumore benigno del nervo acustico, in genere si manifesta dai 30 anni in su.
In generale si può dire che ogni sordità, a maggior ragione se riguarda un solo orecchio, deve sempre indurre il medico a svolgere accurati approfondimenti.
Che cos’è l’ipoacusia?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità la definisce come: “inabilità a sentire come una persona normo udente” dovuta a diversi fattori e “agli effetti combinati di tossicità ambientale in termini di rumore e danno metabolico-ossidativo, invecchiamento, malattia ed ereditarietà”.
In concreto, l’ipoacusia è un calo parziale della capacità di sentire i suoni da una o entrambe le orecchie. Con calo parziale si intende una perdita dell’udito che non supera i 95 decibel.
Diverso è il concetto di Sordità, che è la perdita totale dell’udito e non presenta all’esame audiometrico una soglia misurabile se non per alcune frequenze.
Cause della perdita dell’udito
Per una persona anziana un certo grado di ipoacusia a entrambe le orecchie in genere fa parte del normale processo di invecchiamento ed è del tutto normale dai 60 anni in su.
In una persona giovane può invece essere originata da grossi traumi acustici, come succede per esempio ai frequentatori di discoteche o a coloro che lavorano con i martelli pneumatici o in ambienti particolarmente rumorosi.
In questo caso il deficit si manifesta inizialmente con una perdita dell’udito alla frequenza di 4.000 hertz. Se ci si sottrae alla fonte di rumore la sordità può non evolvere, mentre peggiora quanto più si resta esposti.
Nei danni provocati da un trauma acustico si osserva una certa soggettività di cui ancora non si conosce la causa.
Ipoacusia monolaterale
La perdita dell’udito che interessa un solo lato può essere dovuta all’azione diretta di un virus sul tessuto nervoso, come capita di osservare nei bambini, o essere la conseguenza di infezioni meno specifiche, ma che si trasmettono anche all’organo interno dell’udito, come avviene per esempio in alcune forme di meningite.
In caso di ipoacusia monolaterale, ovvero che riguarda un solo orecchio, è molto importante effettuare un approfondimento diagnostico mediante indagini radiologiche al fine di escludere neoformazioni del nervo acustico (la più frequente è il neurinoma).
Ipoacusia bilaterale
L’ipoacusia bilaterale è una variazione della soglia uditiva che si presenta in entrambe le orecchie, anche in modo variabile tra destra e sinistra.
Un’ipoacusia bilaterale può essere lieve, moderata, grave o profonda e può avere origine nell’orecchio esterno, orecchio medio, orecchio interno o in tutte queste aree.
Le cause possono essere molteplici, ma statisticamente la causa più frequente è sempre l’età che determina un invecchiamento del nervo acustico e della coclea.
La sordità può essere inoltre:
- congenita;
- conseguente ad un trauma cranico provocato da un incidente;
- legata all’utilizzo di determinati farmaci tra cui: la clorochina (impiegata nella profilassi della malaria), certi chemioterapici ed alcuni antibiotici (per esempio gli aminoglicosidi), che a dosaggi molto elevati possono indurre ototossicità.
Come accorgersi di un calo dell’udito?
I primi segni della perdita d’udito possono essere lievi.
Spesso capita che siano familiari e amici ad accorgersi del problema a fronte di comportamenti ricorrenti.
Esempi tipici?
- Richiedere frequentemente al proprio interlocutore di ripetere quello che ha detto
- Cogliere solo una parte della conversazione quando si è in gruppo, p.es. a una cena, in riunione, ecc.
- Non sentire lo squillo del cellulare, il campanello o la sveglia
- Non riuscire a distinguere bene le parole quando si parla al telefono
- Alzare il volume del televisore o dello stereo
Normalmente, le prime frequenze ad essere colpite sono quelle acute dai 1500 agli 8000 hertz. E’ per questo motivo che all’inizio del calo si sentono poco gli squilli del telefono o i suoni riprodotti da radio o televisori, dispositivi che hanno una frequenza
più metallica essendo riprodotti da un altoparlante.
Tipologie di ipoacusia
I meccanismi alla base della sordità sono diversi e possono essere originati da problemi di parti differenti dell’apparato uditivo.
Il disturbo può infatti riguardare:
- orecchio esterno, quella parte dell’orecchio che dal padiglione e dal condotto uditivo termina con la membrana timpanica,
- orecchio medio, dove si trova la catena degli ossicini che trasmette l’onda sonora all’orecchio interno o
- orecchio interno, in cui il suono viene “raccolto” dal tessuto nervoso ed inviato alla corteccia cerebrale.
Ipoacusia trasmissiva
Se l’onda sonora non riesce a raggiungere l’orecchio interno la sordità è di tipo trasmissivo ed è quella che, in genere, si verifica in conseguenza di:
- una patologia che coinvolge l’orecchio esterno e medio come stenosi del condotto o otosclerosi della staffa o del martello
- ostruzioni quali ad esempio funghi, tappi di cerume, escrescenze ossee o presenza di oggetti o insetti nel condotto
- Malformazioni che interrompono la catena ossiculare collegata al timpano
In questo caso si ha un calo uditivo prevalente sulle frequenze gravi che migliora man mano che la frequenza diventa acuta.
Il rimedio delle ipoacusie trasmissive è quasi sempre chirurgico e solo in rari casi in cui non si possa operare si ricorre agli apparecchi acustici.
Gli interventi chirurgici più frequenti sono:
- la ricostruzione del timpano perforato in seguito a un’otite cronica
- la ricostruzione della catena degli ossicini compromessa da una malattia evolutiva quale può essere il colestetatoma (in parole semplici “pelle” che cresce dove non dovrebbe)
- la sostituzione della staffa nei casi di Otosclerosi.
Ipoacusia neurosensoriale
Con ipoacusia neurosensoriale si intende invece la sordità che riguarda l’orecchio interno, il nervo e le vie uditive.
In pratica, è causata da un danno all’orecchio interno o ai nervi che congiungono l’orecchio al cervello e comporta una ridotta capacità di percepire alcune frequenze.
La causa più comune dell’ipoacusia neurosensoriale è l’età: tutte le persone dopo i 60/65 anni hanno un calo uditivo. Questo perché le piccole cellule ciliate della coclea si danneggiano ( al microscopio appaiono come un campo di grano abbattuto dal vento) e non trasmettono più l’impulso elettrico .
Altre cause possono essere:
- malattie come il morbillo, la meningite o la sclerosi multipla,
- il rumore eccessivo a cui si è spesso esposti negli ambienti di lavoro o quando si ascolta musica ad alto volume
- colpi violenti al capo
- problemi della madre in gravidanza (p.es. malattie, assunzione di droghe o farmaci).
Principali rimedi dell’ipoacusia
La combinazione tra medicina e tecnologia sta facendo passi da gigante e le soluzioni disponibili per chi è affetto da un calo dell’udito attualmente sono numerose.
Se la causa dell’ipoacusia si trova al livello dell’orecchio medio, di norma si può intervenire chirurgicamente.
Per quanto riguarda invece i casi più comuni di ipoacusia dovuta all’età, si ricorre generalmente agli apparecchi acustici.
Gli apparecchi moderni sono dei veri e propri dispositivi smart, collegabili ad altri dispositivi tecnologici quali computer, smartphone, televisore, ecc.
Inoltre spesso sono quasi completamente invisibili e così confortevoli che non ci si accorge di indossarli.
Gli apparecchi possono essere applicati esclusivamente da audioprotesisti laureati.
In caso di sordità profonda invece, quando non è possibile applicare l’apparecchio, si può valutare l’impianto cocleare. Questo consiste in un piccolo elettrodo che, inserito chirurgicamente nella coclea (organo dell’udito), va a stimolare il nervo acustico. In questo caso siamo di fronte a una vera e propria operazione che deve essere effettuata da un Otorino in strutture specializzate sia private che pubbliche.
Conclusioni
Non sempre chi sente poco si rende conto del suo deficit, specie se il problema riguarda un solo orecchio ed è lieve.
Questo è vero in particolare per alcune fasce d’età, per esempio quella dei bambini dai 5 ai 10 anni circa, ma può succedere anche nell’adulto.
Queste sordità in genere passano inosservate e possono essere evidenziate solo in occasione di un controllo medico casuale.
Il SSN garantisce praticamente tutti gli interventi a carico del sistema uditivo, compreso l’impianto cocleare, che ha dei costi molto elevati.
È auspicabile che chi soffre di questi disturbi abbandoni i preconcetti legati all’utilizzo delle protesi e alla convinzione che si possa fare poco per risolverli. Non bisogna poi sottovalutare il fatto che alcune sordità possono essere campanelli d’allarme di altre patologie.